Orologi di secondo polso trattati

Bulgari

Fondato a Roma nel 1884 da Sotirio Bulgari, argentiere greco di talento,
il marchio si afferma rapidamente come emblema dell’eccellenza
italiana, particolarmente evidente nel pregevole savoir-faire e nelle
magnifiche creazioni gioielliere.
Negli anni, le generazioni Bulgari hanno dato vita a uno stile
distintivo caratterizzato da vivaci combinazioni di colori, volumi
dall’equilibrio raffinato e motivi inconfondibili che celebrano le
origini romane della Maison.
Senza mai dimenticare la propria tradizione culturale, Bvlgari ha
introdotto innovazioni in grado di riscrivere le regole della
gioielleria mondiale e ha lanciato nuove tendenze divenute icone del
design contemporaneo.

Girard Perregaux

Girard-Perregaux è una delle più antiche manifatture di alta orologeria ancora in funzione in Svizzera oggi. La nostra storia è costellata di creazioni eccezionali che uniscono estetica e funzionalità per rivelare il valore del tempo dal 1791. Girard-Perregaux ha dato origine a vere innovazioni dai Tre Ponti di Constant Girard-Perregaux, all'iconico Constant Escapement LM. per risolvere un problema che da oltre cinque secoli occupa il mondo dell'orologeria: quello della forza costante. La creatività senza limiti dei nostri maestri orologiai continua ad arricchire l'epica saga di Girard-Perregaux fino ad oggi.

Breitling

Breitling è una maison svizzera fondata nel 1884 dall’ingegnere Leon Breitling. All’inizio della sua storia questa manifattura si concentrò sulla produzione di cronografi da tasca. I cronografi in quel periodo erano infatti strumenti particolarmente richiesti. A differenza dei tempi odierni, in cui spesso si acquista un cronografo per ragioni puramente estetiche, all’epoca la funzionalità di misurazione del tempo era molto importante in settori come quello militare, sportivo, scientifico o industriale.Sin dai primi anni Breitling depositò numerosi brevetti e si mantenne in costante evoluzione su tutti i fronti, dalla ricerca della precisione a quella per la semplificazione delle architetture dei calibri. Un brevetto di particolare importanza fu quello relativo agli otto giorni di riserva di ricarica.

Tag Heuer

e radici delle origini di Tag-Heuer affondano nel lontano 1860, quando a Saint-Imier, Edouard Heuer fondò Uhrenmanufaktur Heuer AG.
La giovane manifattura si afferma velocemente sul mercato, tanto che già nel 1882 brevetta il suo primo movimento cronografico.
Nel 1887, Heuer si distingue depositando il brevetto di un’innovazione tecnica ancora oggi ambita e ricercata. Si tratta del pignone oscillante, in grado nei calibri moderni, di portare a livelli inimmaginabili la velocità di reazione all’input di partenza del cronometraggio.
Questa invenzione ha evidentemente influenzato tutto il corso della Storia della maison, proiettandola verso canali e discipline che necessitano della massima precisione nella misurazione dei tempi.L’attenzione degli addetti ai lavori degli sport e dell’industria motoristica è infatti immediatamente attratta da Heuer, la quale si cimenta nel campo e, nel 1911 deposita il brevetto del mitico “Time of Trip”, il primo cronografo da cruscotto per automobili.
La concezione del “Time of Trip” era, per quell’epoca, rivoluzionaria, in quanto esprimeva le desiderata degli sportivi attraverso un quadrante spartano e molto leggibile dominato dalle lancette di ore e minuti, mentre la lettura cronografica era affidata ai due contatori posti a ore “12” e ore “6”.
La corona di messa in orario veniva spostata a ore “12”, mentre il pulsante cronografico, che riassumeva in sé le funzioni di “Start”, “Stop” e “Reset”, veniva collocato specularmente a ore “6”. Questo orologio riscosse molto successo anche tra i pionieri dell’Aviazione, i quali lo applicavano sui cockpit dei loro veivoli.
Non trascorrono che 3 anni, e Heuer produce il suo primo cronografo da polso, il quale risente dell’influenza estetica dei cronografi manuali, con la corona canonicamente a ore “12”.
E’ il 1916 quando Heuer scuote ancora il mondo dell’Orologeria, e questa volta con una geniale e sofisticata soluzione tecnica. Nasce infatti il Mikrograph, primo cronografo al mondo in grado di misurare il tempo con un’accuratezza di 1/100 di secondo.
A quel punto la manifattura era lanciatissima, e a questo successo seguì ben presto il “Semikronograph”, il quale rendeva un’accuratezza di 1/50 di secondo ed era in grado di svolgere funzione di rattrappante per la rilevazione dei tempi intermedi.
Come abbiamo modo di constatare, fino dagli albori della sua Storia, Heuer si è immediatamente dedicata al cronometraggio, e questa sua vocazione è stata mantenuta ininterrottamente fino ai nostri giorni.
Il 1933 di Heuer è caratterizzato dalla produzione di un altro modello che sarà ricorrente e costantemente ricordato da appassionati di tutto il mondo: Autavia.
Nato per fungere da ausilio ad automobilisti e piloti aerei (da cui il nome: aut (automobile) + avia (aviazione), equipaggiò ben presto il cruscotto dei piloti e venne successivamente riproposto da Heuer in edizioni celebrative da polso.
Nel 1935 l’Aviazione Tedesca firma un accordo con Heuer per la fornitura di orologi da destinare alle proprie forze armate. Heuer vara per l’occasione la Collezione “Flieger”
I primi modelli di questa linea sono fortemente caratterizzati dal fondello a cerniera e da un solo pulsante cronografico. Successivamente si aggiunse il pulsante di Reset e si passò al fondello a pressione. Tutti i cronografi Flieger vantavano una capacità di cronometraggio massimo di 30 minuti.
Gli anni ’40 sono utilizzati da Heuer per consolidare il successo e il prestigio acquisito, attraverso la produzione di modelli di cronografo arricchiti da ulteriori funzioni, quali il calendario inserito in un contatore o l’aggiunta di un terzo contatore cronografico.
Negli anni ’50 è il mondo commerciale statunitense a rivolgersi a Heuer.
La Abercrombie & Fitch si assicura la produzione di due cronografi rivoluzionari: “Seafarer” e “Autograph”.
Il primo è un cronografo complicato in grado di misurare le maree e di conseguenza anche le fasi lunari, e fu commercializzato anche in Europa con il nome di “Mareograph”.
Il secondo era destinato ai piloti di rally, i quali lo utilizzavano regolando un’apposita lancetta ad un determinato punto della scala tachimetrica disegnata sul quadrante e verificavano l’attinenza dei propri tempi con il ritmo di gara opportuno. In molta bibliografia si ricava che con un intelligente espediente questa funzione veniva utilizzata dai giocatori di Golf per tener conto dei propri punti.
Sul finire del decennio, Heuer produsse in modo preponderante orologi per cruscotti di auto, aerei e imbarcazioni, affermandosi come leader del settore.
Risalgono a questo specifico periodo i vari “Monte-Carlo”, “Master-Time”, “Auto-Rally”, “Super-Autavia” e Sebring.
Nel 1960 Heuer acquista il marchio Leonidas e avvia un progetto di produzione mirato ancora una volta al miglioramento delle condizioni di cronometraggio meccanico.
Forse non tutti sanno che fu Heuer, nel 1962, il primo orologio da polso ad approdare nello Spazio.
Troviamo infatti un cronografo della maison al polso di John Glenn sulla navicella Mercury Atlas 6, la prima ad orbitare attorno alla Terra con equipaggio umano. Questo orologio può essere ammirato presso il Museo Air and Space di San Diego, in California.
Attorno alla metà del decennio Heuer unisce le sue forze con Breitling e Hamilton ed avvia l’ambizioso progetto di costruzione del primo cronografo automatico della Storia dell’Orologeria.
A questo punto la bibliografia si fa controversa e si apre una diatriba ancor oggi viva circa la primogenitura di questo importante Record.
Sono molti gli storici che ritengono che i primi a produrre un cronografo automatico, non siano stati i tecnici di Seiko e Zenith, uniti nel progetto del famoso “El Primero”, ma proprio il team formato da Heuer, Breitling e Hamilton.
E’ un fatto comunque che in una ancor oggi ricordata conferenza stampa svolta a New York il 3 marzo 1969, Heuer presentò le linee di Autavia, Carrera e Monaco, equipaggiate con i nuovi cronografi automatici, i cui calibri erano 4, denominati 11, 12, 14 e 15.
La consacrazione definitiva di Heuer avvenne però grazie alla sua presenza al polso dell’attore Steve McQueen, il quale interpretava un pilota automobilista sul set del famosissimo film “Le Mans” del 1971.
Questa pellicola, rimasta mitica nella Storia del Cinema, fece conoscere capillarmente la maison e scatenò un effetto collezionismo, alimentato dalla qualità e dall’affidabilità di Heuer, che perdura ancora ai nostri giorni.
Nei successivi 15 anni, Heuer occupa una propria porzione di mercato abbastanza elitario e di nicchia, e propone cronografi di qualità equipaggiati prevalentemente da movimenti con base Valjoux 7750 e Lemania 5100, quest’ultimo privilegiato dai piloti militari.
L’anno di svolta definitivo per la maison è il 1985 quando TAG (Techniques d’Avant Garde), leader nella produzione di tecnologie high-tech, acquistò il brand Heuer.
Si tratta dell’ingresso privilegiato e definitivo nel mondo motoristico sportivo, essendo TAG specializzata soprattutto nelle ceramiche dei turbo-compressori in Formula Uno.
Dal 1999, Tag-Heuer fa parte del gruppo del lusso LVMH a cui fa riferimento Louis Vuitton, in conseguenza di una miliardaria (in Franchi Svizzeri) acquisizione del 51% delle quote.
Il resto è veramente storia recente, ma per questo non meno leggendaria.
Tag-Heuer sta vivendo un momento di euforia e alta dinamicità, in virtù dei nuovi successi, rappresentati da vari prodotti e azzeccate scelte di marketing.
Con l’avvento del CEO Jean Christophe Babin, Tag-Heuer ha arricchito il proprio catalogo con un nuovo calibro di manifattura, il 1887, con il quale la maison sta aggredendo efficacemente il mercato.
Sono da ricordare i formidabili successi del brand negli ultimi anni, che hanno fruttato premi e riconoscimenti a raffica. Ricordiamo infatti V4, il primo orologio con trasmissione a cinghia, oppure Mikrograph 1000, il primo orologio analogico e meccanico con cronografo a 1/1000 di secondo, o ancora Mikrogirder, primo cronografo a lancetta centrale a 1/2000 di secondo, per terminare con il Mikropendulums, presentato a Basel 2013, doppio tourbillon privo di spirale e arricchito da magneti permanenti.
Con Tag-Heuer la Leggenda è ancora qui!

Lange & Sohne

L’azienda “A. Lange & Söhne” nasce a Glashütte, in Germania, nel 1875 grazie alle doti in orologeria di Ferdinand Adolph Lange e ai suoi figli Richard e Emil, che ne ereditano la professione unita alla passione. La scelta del nome risale invece al 1868.
La celebre maison ricorda il1898  per l’ordine di un magnifico orologio da tasca effettuato da Kaiser William II da omaggiare al sultano ottomano Abdul Hamid II, attualmente questo orologio è esposto in un museo di Istanbul.
Nel 1900 Emil Lange presenta all’Esposizione Universale di Parigi il suo Centennial Tourbillon , orologio che, novant’anni dopo, verrà battuto all’asta per 1,5 milioni di dollari.
Durante gli ultimi giorni della seconda Guerra Mondiale, la maggior parte degli edifici produttivi dell’azienda sono rasi al suolo da un bombardamento aereo russo. L’azienda viene confiscata ed espropriata dal regime comunista e Walter Lange è costretto ad abbandonare la sua patria. Solo negli anni Novanta, con l’unità della Germania, ritornerà  a Glashütte dove, incorporando Lange Uhren GmbH, registrerà di nuovo il tradizionale marchio “A. Lange &  Söhne”.
I primi orologi della nuova era debuttano nel 1994 al Palazzo di Dresda: Lange 1, Tourbillon “Pour le Mérite”, Arkade e Saxonia. A questi si aggiungono nel 1997 i modelli Langematik, nel 1999 Datograph e nel 2000 Lange 1 Tourbillon.
Il nuovo millennio inizia anche con l’acquisizione del marchio da parte del Gruppo Richemont e continua con la creazione dei nuovi modelli: Langematik Perpetual (2001),  Lange 1 Moonphase (2002) e Lange Double Split nel 2004.

Longines

L'azienda fu fondata nel 1832 da Auguste Agassiz con il nome di Agassiz & Compagnie per poi assumere l'attuale denominazione nel 1866in seguito all'acquisto da parte del proprietario di un terreno in una località nota come Les Longines su cui l'imprenditore costruì la propria fabbrica di orologi. Nel 1880 il proprietario ha registrato il nome e il logo attuali rendendo la Longines l'azienda con il logo più antico tra i fabbricanti di orologi.Nel corso degli anni Longines è diventata celebre soprattutto in ambito sportivo avendo fornito segnatempo agli organizzatori di alcuni tra i maggiori eventi sportivi del mondo e sponsorizzando in prima persona molte attività nel campo dell'aeronauticabaseballpallacanestrosport equestriginnasticaautomobilismoscitennis e ciclismo.Tra i suoi movimenti più famosi, il 12.68 a carica manuale nelle sue varianti come la Z nata nel 1938[1], o anche il 290 del 1960[2]; assorbita dal gruppo Swatch nel 1983, montò anche movimenti ETA come il 2671[3].